lunedì 5 luglio 2021

Endgame

Rao Xiaozhi

Endgame di Rao Xiaozhi è un film molto diverso (e meno bello) del suo eccellente A Cool Fish, ma resta comunque un buon film divertente, e impreziosito da un grande Andy Lau. È il remake del giapponese Key of Life (Uchida Kenji, 2012), che già aveva avuto un remake coreano, Lucky Key (Lee Gae-byok, 2016). Un attore disoccupato vuole uccidersi, non ci riesce, e va tristemente al bagno pubblico. Qui vede un personaggio chiaramente più ricco di lui scivolare e battere la testa, riportando un'amnesia. Allora l'attore cede alla tentazione di scambiare la chiave del suo armadietto con quella dell'altro, in uno scambio di identità e di casa. Il guaio è che – noi spettatori lo sappiamo ma il protagonista no – lo sconosciuto facoltoso è un temibile killer professionista. 
Rao Xiaozhi proviene dal teatro e sviluppa nella sceneggiatura dei riferimenti teatrali – a partire dal titolo, Finale di partita, con riferimenti a Beckett e al teatro dell'assurdo. In fondo questo scambio d'identità è una situazione teatrale, con un personaggio che recita la parte di chi non è e l'altro che crede di essere un attore. Non stupisce che il film prenda una piega buffamente metateatrale (comprese discussioni sulla recitazione condite di citazioni di Stanislavskij!).
Xiao Yang (membro della coppia di attori/cantanti Chopstick Brothers) è bravo nel ruolo dell'attore disoccupato. L'attrice Huang Xiaolei è spiritosissima nel ruolo sopra le righe di una capobanda psicopatica. Ma a rubare la scena è il “nostro” Andy Lau, il killer smemorato, che è delizioso. Scherza sulla sua età non più tanto verde (la gag dei trent'anni sul documento), si permette di imitare il De Niro comico quando fa la faccia piangente, e – visto il carattere metateatrale – impartisce una lezione esplicita di recitazione al suo collega. Vale da solo il prezzo del biglietto.

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