Jia Zhangke
Boyhood
è un film di fiction di Richard Linklater – girato nell’arco di
12 anni! Il regista regista ha riunito ogni anno lo stesso cast di
attori bambini e adulti, seguendo nella storia il protagonista da
quando ha sei anni a quando ne ha 19. Ancora più radicale però è
Generazione romantica, film bellissimo, e non facile, del maestro
cinese Jia Zhangke. Jia ha raccolto vent’anni di suoi spezzoni
disparati, girati senza continuità e in vari formati, e li ha
rimontati (comprendendo anche scene di un paio di suoi film) in modo
da costruire una storia. Solo la superba parte finale, che si svolge
al tempo del Covid, è stata girata ad hoc. Ma che cos’hanno in
comune queste due opere oltranziste? Questo: voler inserire la
dimensione verticale del tempo dentro la dimensione orizzontale (e il
tempo fittizio) della narrativa.
È
un’operazione di avanguardia, che genera un film potente,
enigmatico e ricchissimo. Per seguirlo, conviene abbandonarcisi:
farsi trascinare dalla sua corrente, come nel titolo internazionale
Caught by the Tides. Si tratta di una storia d’amore infelice, con
dialoghi sostituiti dai tristi SMS che la protagonista Qiao Qiao
(Zhao Tao, musa e compagna di Jia) manda a Bin, l’uomo che l’ha
abbandonata con la scusa di cercar fortuna nel boom delle costruzioni
in tutt’altra parte della Cina (dove è diventato un piccolo
malvivente) – e che lei va a cercare. Si ritrovano nel finale nel
freddo grigiore del Covid, invecchiati e intristiti, in un incontro
silenzioso.
Fra
i molti rivoli del film, uno, forse il più stupefacente, si
riferisce ai robot: che paradossalmente offrono forse l’unico
momento di comunicazione vis-à-vis, alla fine del film, in un mondo
dove la comunicazione si svolge sugli schermi dei cellulari. Ma
forse – forse – il grido di Qiao Qiao quando prende a correre in
una maratona notturna, grido che conclude l’opera, ha un valore di
allusione a una possibile rinascita.
Se
i dialoghi, nel film di Jia, sono rari, la centralità delle canzoni
rende Generazione romantica quasi un film musicale. Le canzoni
restano, magari mutate nel modo di accoglierle – dalla celebrazione
iniziale della primavera del nuovo millennio, allo spettacolo per una
platea di vecchi chiedendo le mance, a un complesso che canta per
strada nel gelo – mentre il mondo cambia. I testi talvolta
accompagnano in didascalia il racconto in bianco sul fondo nero, con
la stessa forma grafica degli SMS.
Contestualmente
alla storia di Qiao Qiao e Bin, non separata da essa bensì in un
gioco di rispecchiamento, Generazione romantica è la storia di
vent’anni della Cina contemporanea. Dall’ottimismo dell'epoca
dell’apertura al mondo (le Olimpiadi, il WTO) fino all'esplosione del
Covid, si passa via via a una lunga decadenza, non del Paese, ma
delle speranze individuali. Ne è simbolo il totalitario volontarismo
faraonico della Diga delle Tre Gole, per costruire la quale il
governo ha fatto sommergere città e villaggi. Questa ferita è
un’ossessione del cinema di Jia; e le sue immagini “documentarie”
qui inserite – l’uomo col cartello “Ingiustizia”, gli oggetti
abbandonati sulle macerie, la scritta su un muro: “Addio” – rappresentano il
momento più alto e straziante del film.