domenica 4 febbraio 2024

Prima danza, poi pensa - Alla ricerca di Beckett

James Marsh

Un consiglio agli spettatori: prima di vedere il “biopic” (film biografico) su Samuel Beckett “Prima danza, poi pensa” di James Marsh, conviene guardarsi su YouTube il cortometraggio di 22 minuti “Film” (1962), scritto da Beckett e interpretato dal vecchio Buster Keaton. Mostra in forma di strano apologo il suo mix di conoscenza del dolore, bizzarra saggezza e umorismo nero. Perché? Perché così davanti al film di Marsh capiamo di chi si parla.
Qual è il compito d’un “biopic” su un artista? Dare un'illustrazione della sua vita; portarci (a sommi tratti) dentro la sua opera; possibilmente, mostrare il loro rapporto reciproco. Lo sceneggiatore del presente film, Neil Forsyth, ha scelto di focalizzare il racconto sulla storia privata di Beckett, e questo è legittimo; però manca completamente la seconda esigenza. Vediamo uno scrittore malinconico e le donne della sua vita; ma per quel che il film ci fa capire della sua opera, potrebbe essere chiunque. Il suo genio viene asserito ma non mostrato, salvo citazioni inavvertibili e quattro secondi quando guarda la rappresentazione di una sua pièce. Non a caso il film inizia col conferimento del Premio Nobel: sentir declamare le motivazioni dà allo spettatore una direzione su che cosa deve pensare.
Alla cerimonia del Nobel Beckett entra in una specie di caverna e incontra se stesso; discutendo con se stesso (coscienza? memoria?) per tutto il tempo vede sfilare sotto gli occhi gli episodi della sua vita. Questa trovata “artistica” piuttosto kitsch dialoga con il tono medio, da film televisivo, degli episodi. Fra questi è interessante quello su James Joyce (potenza dei nomi!) ma nel complesso non si va oltre una convenzionalità ben recitata. Samuel Beckett come grande drammaturgo e scrittore aspetta ancora il suo Godot cinematografico.

(Messaggero Veneto)


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