venerdì 26 gennaio 2024

I dipinti di Antonella Peresson in mostra alla Einaudi-Gaspari

 

I dipinti di Antonella Peresson non sono mai superfici lisce. Fin dagli inizi, in cui si vedeva l’influenza di Guttuso, ha sempre posseduto una pennellata densa, pastosa, sensuale: una spessa materialità del tratto che dà un’evidenza tattile all’immagine e al gioco ricco del colore. La sua mostra dal titolo “Tracce – Storia di un percorso di pittura” alla Libreria Einaudi-Gaspari in via Vittorio Veneto 49 a Udine ripercorre una carriera pittorica che si muove con disinvoltura dal figurativo all'informale.
Parte dal figurativo, con la bellezza e l’esuberanza dei suoi nudi femminili o l’inondazione di una luce calda e meridionale nelle sue marine; è una vera pittura degli elementi, dove le figure non si inseriscono nel paesaggio ma vi si fondono, diventano terreno, acqua, roccia, in una percezione pánica e sempre fluente dell’universo. Però questa pittrice carnale e solare possiede un lato nerissimo che emerge nei dipinti raggruppati sotto l’ironico titolo “Cuore di mamma”, che esplorano l’elemento di orrore implicito (e costantemente negato) presente nella gravidanza. Quella ricchezza della materia, quella natura “lavica” del tratto, viene incanalata nella cupezza del tema, eppure persiste, in una sorta di barbarica ricchezza.
Col tempo la pittura di Antonella Peresson si avvia sempre più verso forme espressioniste, testimoniate dai più recenti nudi e marine. Amante dei cicli tematici, mantiene volentieri l’aggancio al referente, ora in forma nettamente figurativa (la serie sulla malattia e guarigione) ora facendolo deflagrare in un’esplosione di luce e colore, come nei dipinti sulla Divina Commedia. Infine l’approdo all'informale le consente di articolare in forme di pura energia il suo eterno innamoramento del colore, fino alla ricerca metafisica della serie “Polvere di pensiero”.


(Messaggero Veneto)


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