venerdì 13 maggio 2022

Only the Animals - Storie di spiriti amanti

Dominik Moll

Nel panorama aspro e nevoso delle Cevenne, una donna scompare misteriosamente lasciando la sua auto sul bordo della strada. Non inganni il titolo in inglese: Only the Animals – Storie di spiriti amanti di Dominik Moll è un film francese, francesissimo (Seules les bêtes); e infatti in parte ricorda i “gialli” francesi di Simenon, dove il mistero del delitto serve quasi solo a innescare un’indagine psicologica d’ambiente. Nel film, dopo una sezione iniziale il racconto torna indietro nel tempo, strutturandosi in capitoli, ciascuno con un diverso punto di vista narrativo (rivediamo anche scene già viste che acquistano un nuovo significato), quel tempo che ritorna su se stesso di cui un antico esempio è l’inarrivabile Rapina a mano armata di Kubrick. Così questi capitoli gettano luce sull’accaduto; si delinea un meccanismo di precisione alla Claude Chabrol.
Momenti incomprensibili (perché in una scena agitata Marion viene chiamata da un personaggio Amandine?) e piccoli accadimenti bizzarri (un passaggio in autostop prima concesso e poi negato) trovano tutti una spiegazione; come in un puzzle, ogni tassello va al suo posto – o, giacché siamo in ambiente francese, possiamo dire “tout se tient”. A sorpresa (ma già vi alludeva l'apertura) entra nel racconto anche la città di Abidjan; il regista ha dichiarato che trovava intrigante questa interconnessione via web fra il mondo rurale francese e una megalopoli africana.
Hanno spazio eguale l’inganno, l’autoinganno e l’equivoco. Poiché in questo gioco anche la casualità, o se preferite il destino cieco, ha la sua parte, ha rilievo ciò che dice a un giovane imbroglione uno stregone ad Abidjan: “Il caso è più forte di te”.
Sotto la trama “gialla”, il film ci parla della solitudine. Ognuno ha una linea di pensiero, un orizzonte di conoscenza, una percezione della realtà che è sua e solo sua, e questi percorsi non si intersecano mai in una comprensione generale delle cose. Tutti noi siamo come ciechi che brancolano nel buio. E anche l’amore appartiene a questi percorsi isolati nella loro soggettività.

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