mercoledì 23 marzo 2022

Against the Ice

Peter Flinth

Le insidie del deserto di neve, dove sfrecciano le slitte tirate dai cani. I panorami bellissimi e desolati della Groenlandia intorno al Circolo Polare bastano a dare interesse al film di Peter Flinth Against the Ice, che però funziona anche sul lato umano. Parla di una storia vera: nel primo Novecento gli USA rivendicavano parte della Groenlandia (danese) essendo convinti che un braccio di mare, il Canale di Peary, la tagliasse in due. Esploratori danesi scoprirono che il Canale di Peary non esiste, onde tutta la Groenlandia apparteneva alla Danimarca; ma perirono dopo aver depositato le mappe in un tumulo di pietre. Nel 1911 i danesi Ejnar Mikkelsen e Iver Iversen compirono una durissima spedizione con due slitte per ricuperare quei documenti. Poi rimasero isolati in una baracca per due inverni prima di venire salvati da un’altra spedizione.
Against the Ice è il racconto di questa seconda spedizione, con Nikolaj Coster-Waldau (il Jaume Lannister de Il Trono di Spade) nella parte di Mikkelsen e Joe Cole in quella di Iversen, l’inesperto meccanico della nave che è il solo a offrirsi volontario per la missione. Secondo i canoni del cinema di avventura e sopravvivenza, Mikkelsen è saggio e duro, il John Wayne della situazione, mentre Iversen è il cucciolo (combina anche un guaio perdendo parte dei rifornimenti) che però finisce per rivelare inaspettate capacità, anche più del suo compagno. Stranamente, si ha l'impressione che la sceneggiatura abbia fretta, liquidando alcuni episodi – come l’attacco di un orso bianco a Mikkelsen – in una manciata di secondi: quasi fosse la versione concentrata di un’opera più lunga. La seconda metà, nella baracca, quando uno dei due prigionieri della solitudine comincia a cader preda di allucinazioni, è più distesa, e rappresenta probabilmente la parte migliore del film. Mikkelsen comincia a vedere nel rifugio la fidanzata (Heida Reed) che ha lasciato in patria; l’aspetto notevole è che – l’uomo essendosi convinto che il pazzo sia Iversen – si crea una minacciosa complicità in tal senso fra lui e la sua compagna allucinatoria. Grande il loro scambio di espressioni knowing
quando Iversen è nella baracca!

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