L’intelligente
Ashfall di Lee Hae-jun e Kim Byeong-seo comincia come
quintessenza del cinema catastrofico, con il il co-protagonista Jo
In-chang (Ha Jung-woo) in fuga mentre i grattacieli di Seoul crollano
come castelli di carte. Mentre sui teleschermi trionfa la conclusione
di un accordo di denuclearizzazione della Corea del Nord, che
consegnerà i suoi missili balistici agli americani, un gigantesco
terremoto mette in ginocchio la Corea del Sud e distrugge quella del
Nord. Ma c’è di peggio: il Monte Baekdu, al confine tra Corea e
Cina, sta per eruttare nuovamente, scatenando un super-sisma che
distruggerà mezza penisola.
Il
professor Kang Bong-rae (Ma Dong-seok) – la Cassandra diventata
deus ex machina tipica di questo genere di film – propone un
piano audace: ridurre la pressione della camera magmatica del vulcano
con un’esplosione atomica. Per far questo bisogna impadronirsi
delle testate atomiche di sei missili nordcoreani prima che li
prendano gli americani. E come prima cosa bisogna liberare, perché
faccia da guida al sito dei missili, un nordcoreano che passava
informazioni al Sud, Ri Jun-pyeong (Lee Byung-hun, presente al FEFF
anche in The Man Standing Next), che è stato incarcerato in
Corea del Nord dopo essere stato scoperto.
Parte
una task
force
cui partecipa Jo come capo degli artificieri – e per un incidente
lui si ritrova come capo missione nella Corea del Nord devastata.
Dove il film non si nega un tocco di sorridente Schadenfreude
mostrandoci statue e ritratti della famiglia Kim a terra, abbattute
dal disastro (ma è discretamente feroce anche verso l’ingombrante
alleato americano). Ri viene recuperato, ma, come possiamo
aspettarci, ha un piano tutto suo, mirato a ritrovare sua figlia
(interpretata dall'undicenne Kim Shi-a, che vedremo a Udine anche in
The
House of Us e
The
Closet).
Per non dire che i nostri eroi non sono le sole parti in gioco… Nel
frattempo Ji-young (Bae Suzy), la moglie incinta di Jo, cerca di
raggiungere il punto di evacuazione dove dovrebbe incontrare il
marito – il quale non ha osato dirle della missione.
Decisamente
spettacolare, Ashfall attrae con un costante ritmo vivace,
nonostante certi sviluppi narrativi appaiano un po' contorti. Sulla
base del disaster movie si innestano l'action a sfondo
bellico, il melodramma paterno, un po’ di comedy con Jo e il
suo team di artificieri non addestrati militarmente (il sarcasmo di
Ri in proposito è feroce), più, soprattutto, il classico buddy
movie di amici-nemici impegnati nella stessa missione, con grandi
litigi e brutti tiri prima dell'inevitabile riconoscimento. In questo
campo il cinema coreano ha qualcosa da aggiungere alla solita
panoplia di bianchi/neri, machos/donne, veterani/reclute,
sfruttando il rapporto cane-gatto tra Corea del Sud e del Nord (come
in Confidential Assignement di Kim Sung-boon, visto al
FEFF 2017). Ottimamente interpretati da Ha Jung-woo e Lee Byung-hun,
i due protagonisti compongono un gustoso “autoritratto coreano”
(visto da Sud), con il sudista deciso, sensibile e un po’ buffo, il
nordista cupo, doloroso e determinato.
Accanto
alla coppia, la cantante e attrice Bae Suzy dà una solida
personalità al personaggio di Ji-young – non la solita damsel
in distress. Jeon Hye-jin è piacevole come Ms. Jeon,
coriacea Senior Secretary del Presidente sudcoreano, pronta anche a
comportarsi da spia nell’ambasciata americana. Ma Dong-seok, che
dopo ruoli di supporto ha raggiunto lo status di star con
l'umanissimo personaggio di Train to Busan, ha confermato la
propria popolarità con parti da duro di buon cuore, somministratore
di memorabili sganassoni (The Outlaws, FEFF 2018,
Unstoppable, FEFF 2019); e il rischio era di finire oggetto di
typecasting. Ashfall lo propone in un ruolo diverso, sempre
con un tocco di humour, come professor Kang, che vuole andare negli
States, è appena diventato cittadino americano e si fa chiamare
Robert (nota che Ma Dong-seok, a.k.a. Don Lee, ha la cittadinanza
americana), e arriva a fingere con Ji-young di non parlare il
coreano. Questo buon cast complessivo è centrale nel concretizzare
l’impegno del film di tenere insieme, con successo, il gioco di
rapporti umani e l'“immagine del disastro” affidata agli effetti
speciali.
Catalogo
FEFF 2020
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