Il 10 febbraio ci ha lasciati a 79 anni una grandissima autrice del fumetto
francese, Claire Brétecher.
Con
la sua serie I
frustrati
Brétecher ha mostrato una capacità satirica e psicologica da far
impallidire Woody Allen nel descrivere in brevi episodi fulminanti la
comicità intrinseca dei piccoli drammi della borghesia colta
metropolitana: disastri della vita privata, litigi familiari, amori
fallimentari, e la stupidità in tutte le sue variazioni. La sua
satira a largo raggio investiva prima di tutto noi stessi (nei suoi
fumetti, quando li leggiamo ridendo, sentiamo risuonare “De
te fabula narratur”)
– e poi, restringendo il campo, i borghesi radical chic (ancora non
si diceva BoBo)
di Parigi con le loro ossessioni e la loro saccenteria. Prendersi
troppo sul serio: ecco qual era, per Claire Brétecher, il difetto
imperdonabile che scatenava la sua satira.
I
suoi personaggi con grossi nasi, corpi infagottati, occhi e dentoni
che si protrudono nell'ira, sono assolutamente inconfondibili,
riconoscibili al primo sguardo come quelli, diciamo, di Matt Groening
o di Leo Ortolani. E il suo umorismo è straordinario. Nessuno riuscirà
più a rivoltarsi troppo in quella voluttà masochistica che è
l'autocompiangersi per amore dopo aver letto una delle storie che
Brétecher vi ha dedicato.
Mentre Agrippina appartiene all'universo contemporaneo dei Frustrati, non
mancano nell'opera di Brétecher proficue evasioni in altri spazi che il
nostro: penso all'impagabile pagina su Giovanna d'Arco sorda che non
riesce a sentire gli angeli, o al divertissement
medievale della principessa Cellulite; e il suo pennino non trascurò
neppure Santa Teresa d'Avila.
Claire
Brétecher condivideva il suo “terreno di caccia” satirico con un
altro gigante, il defunto Gérard Lauzier; ma mentre Lauzier è
feroce, s'intuisce benissimo che odia i suoi bersagli, Brétecher
narra le sue microstorie con l'ombra (o più) di un sorriso di
comprensione. Certo, la ferocia non le manca; per esempio
nell'immortale racconto su due avvocatesse femministe specializzate
in casi di stupro che si rivelano iene dei mass media; ma al fondo
lei ha un atteggiamento umanista. Figlia di Montaigne,
Claire Brétecher lancia su tutti noi frustrati uno sguardo
partecipe.
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