giovedì 24 novembre 2016

Animali fantastici e dove trovarli

David Yates

Aneddoto: dopo che Orson Welles ebbe completato La signora di Shanghai, il boss della Columbia, il temuto Harry Cohn, promise: “Regalerò 1000 dollari a chi mi sa spiegare la trama”. Non siamo messi così (a parte il fatto che La signora di Shanghai è un capolavoro) con il bel film di David Yates Animali fantastici e dove trovarli ma certamente è un film che per capirlo tutto bisogna vedere due volte.
Se consideriamo come pure le franchises per adulti oggi mirino pecorescamente alla semplicità, dobbiamo riconoscere a questo film una buona dose di coraggio: quello di mettere in scena non uno ma ben tre concetti intrecciati (gli animali magici, le lotte fra maghi legate al personaggio di Grindelwalt, il concetto di Obscurus); quello di fornire alcune informazioni in modo estremamente indiretto; quello di lasciare aperto il racconto anche più di quanto sia usuale per una serie, e pensiamo alla bambina Modesty.
Sceneggiato da J.K. Rowling in persona, Animali fantastici e dove trovarli com'è noto apre una serie dedicata al magizoologo Newt Scamander, autore del libro dallo stesso titolo che Harry Potter studierà a Hogwarts molti anni dopo. Nota in margine: tale libro esiste (lo ha scritto anni fa la Rowling per beneficenza, assieme a un'affascinante storia del quidditch), però è striminzito e contiene molti meno animali fantastici di quelli che vediamo nel presente film – ma a questo non c'è rimedio. Possiamo sempre pensare che quella che possediamo sia un'edizione ridotta per le scuole!
Il target del film non è tanto il mondo infantile quanto la vasta platea di chi ha già almeno un'infarinatura di Harry Potter. Sul piano narrativo, dà vita – con un'eccellente definizione visuale – allo stregone Grindelwalt, presente nella backstory del settimo romanzo, I doni della Morte (senza fare spoiler, un consiglio: guardate bene il ciondolo che il mago Graves tiene nel taschino, e poi mette al collo del giovane Credence).
Il film ci porta, come tutti sanno, a New York nel 1926, e così ci informa anche sull'American English per muggle (babbano): no-maj (italiano no-mag). L'inglesissima Rowling introduce più di un tocco satirico sui maghi americani, col gigantismo burocratico, il decisionismo brutale della giustizia (il loro metodo di esecuzione è puro horror), e l'arretratezza – Scamander dixitdelle loro leggi nel 1926: proibizione totale di sposare o fare amicizia con un no-mag, ove il riferimento concreto è naturalmente l'orrore degli americani del passato verso la miscegenation, l'incrocio tra razze.
David Yates dirige col suo stile fluido di racconto, con ritmo vivace e una sorta di fanatismo della messa in scena: si ha sempre l'impressione che per lui le cose magiche di cui parla siano reali quanto gli automobili e gli agenti del traffico, e riesce a trasmetterla allo spettatore.
Il quartetto protagonista, i maghi Newt, Tina e Queenie e il no-mag Jacob Kowalski, è ben caratterizzato e ben interpretato. Un uso estensivo della CGI (questa magia babbana) dà al film una particolare ariosità nell'evocazione, ricca di fascino storico, della vecchia New York, con queste imponenti file di edifici, pronti a essere demoliti dalla magia. Ma poi assistiamo nel finale alla scena degli Auror che riparano tutto quanto; di tutte le magie del cinema questa è la più antica (Lumière, Démolition d'un mur, 1895) e ancora la più efficace: il tempo che scorre a rovescio.
Un fascino storico, precisavo: perché in Animali fantastici e dove trovarli il mondo no-mag è grigio, e in generale il film è partecipe della cupezza degli ultimi Harry Potter. Di cui Yates è stato il regista e Steve Kloves, qui produttore esecutivo, lo sceneggiatore. Sono evidenti i riferimenti al cinema fantasy-horror, con l'Obscurus che distrugge una bella fetta di New York – una virata all'horror che si rende esplicita nella scena della morte del senatore Shaw; per non dire delle varie scene dei Secondi Salemiani, che sono debitrici all'horror americano recente ancor più che alla tradizione potteriana; ed ho già citato la sequenza nerissima della (mancata) esecuzione.
Non manca l'umorismo, come nella saga di Harry Potter non è mai mancato; ma è un filo d'argento che spicca sul tessuto nero, e non viceversa. A proposito di umorismo, non si può non menzionare la meravigliosa caratterizzazione dello Snaso, una delle creature fantastiche più divertenti e simpatiche di tutti i tempi. E che dire di quel memorabile bar malfamato, o dello humour veramente bawdy quando Newt Scamander mima la danza di corteggiamento per attrarre nella valigia magica un enorme mostro in calore!
Sul piano sentimentale, Animali fantastici e dove trovarli è un film di amori malinconicamente sospesi; e comprende un finale con una grande scena di perfetta recitazione fra Jacob e Queenie che apre una speranza per il loro futuro. Non sappiamo se questi personaggi sono destinati a tornare; speriamo di sì; ma quel ch'è certo è che comunque quel sorriso non lo dimenticheremo più.

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