Aneddoto:
dopo che Orson Welles ebbe completato La signora di Shanghai,
il boss della Columbia, il temuto Harry Cohn, promise: “Regalerò
1000 dollari a chi mi sa spiegare la trama”. Non siamo messi così
(a parte il fatto che La signora di Shanghai è un capolavoro)
con il bel film di David Yates Animali fantastici e dove trovarli
–
ma certamente è un film che per capirlo tutto bisogna vedere due
volte.
Se
consideriamo come pure
le franchises per
adulti oggi mirino
pecorescamente alla semplicità, dobbiamo riconoscere a questo film
una buona dose di coraggio:
quello di mettere in scena non uno ma ben tre concetti
intrecciati (gli animali magici, le lotte fra maghi legate al
personaggio di Grindelwalt, il concetto di Obscurus);
quello di fornire alcune informazioni in modo estremamente indiretto;
quello di lasciare aperto il racconto anche più di quanto sia usuale
per una serie, e pensiamo alla bambina Modesty.
Sceneggiato
da J.K. Rowling in persona, Animali fantastici e dove trovarli
com'è noto apre una serie dedicata al magizoologo Newt
Scamander, autore del libro dallo stesso titolo che Harry Potter
studierà a Hogwarts molti anni dopo. Nota in margine: tale libro
esiste (lo ha scritto anni fa la Rowling per beneficenza, assieme a
un'affascinante storia del quidditch), però è striminzito e
contiene molti meno animali fantastici di quelli che vediamo nel
presente film – ma a questo non c'è rimedio. Possiamo sempre
pensare che quella che possediamo sia un'edizione ridotta per le
scuole!
Il
target del film non è tanto il mondo infantile quanto la vasta
platea di chi ha già almeno un'infarinatura di Harry Potter. Sul
piano narrativo, dà vita – con un'eccellente definizione visuale –
allo stregone Grindelwalt, presente nella backstory del
settimo romanzo, I doni della Morte (senza
fare spoiler, un consiglio: guardate bene il ciondolo che il mago
Graves tiene nel taschino, e poi mette al collo del
giovane Credence).
Il
film ci porta, come tutti
sanno, a New York nel 1926, e
così ci informa anche sull'American English
per muggle (babbano):
no-maj (italiano
no-mag). L'inglesissima Rowling introduce più di un tocco satirico
sui maghi americani,
col gigantismo burocratico, il
decisionismo brutale della
giustizia (il loro metodo di esecuzione è puro horror), e
l'arretratezza – Scamander dixit
– delle loro leggi nel
1926: proibizione totale di sposare o fare amicizia con un no-mag,
ove il riferimento concreto è naturalmente l'orrore degli americani
del passato verso la miscegenation,
l'incrocio tra razze.
David
Yates dirige col suo stile fluido di racconto, con ritmo vivace e una
sorta di fanatismo della messa in scena: si ha sempre l'impressione
che per lui le cose magiche di cui parla siano reali quanto gli
automobili e gli agenti del traffico, e riesce a trasmetterla allo
spettatore.
Il quartetto protagonista, i maghi Newt, Tina e Queenie e il no-mag Jacob Kowalski, è ben caratterizzato e ben interpretato. Un uso estensivo della CGI (questa magia babbana) dà al film una particolare ariosità nell'evocazione, ricca di fascino storico, della vecchia New York, con queste imponenti file di edifici, pronti a essere demoliti dalla magia. Ma poi assistiamo nel finale alla scena degli Auror che riparano tutto quanto; di tutte le magie del cinema questa è la più antica (Lumière, Démolition d'un mur, 1895) e ancora la più efficace: il tempo che scorre a rovescio.
Il quartetto protagonista, i maghi Newt, Tina e Queenie e il no-mag Jacob Kowalski, è ben caratterizzato e ben interpretato. Un uso estensivo della CGI (questa magia babbana) dà al film una particolare ariosità nell'evocazione, ricca di fascino storico, della vecchia New York, con queste imponenti file di edifici, pronti a essere demoliti dalla magia. Ma poi assistiamo nel finale alla scena degli Auror che riparano tutto quanto; di tutte le magie del cinema questa è la più antica (Lumière, Démolition d'un mur, 1895) e ancora la più efficace: il tempo che scorre a rovescio.
Un
fascino storico, precisavo: perché in Animali fantastici e dove
trovarli il mondo no-mag è grigio, e in generale il film è
partecipe della cupezza degli ultimi Harry Potter. Di cui
Yates è stato il regista e Steve Kloves, qui produttore esecutivo,
lo sceneggiatore. Sono evidenti i riferimenti al cinema
fantasy-horror, con l'Obscurus che
distrugge una bella fetta di New York – una virata all'horror che
si rende esplicita nella scena della morte del senatore Shaw; per non
dire delle varie scene dei Secondi Salemiani, che
sono debitrici all'horror
americano recente ancor più che alla tradizione potteriana; ed ho
già citato
la sequenza nerissima della (mancata) esecuzione.
Non
manca l'umorismo, come nella saga di Harry Potter non è mai mancato;
ma è un filo d'argento che spicca sul tessuto nero, e non viceversa.
A proposito di umorismo, non si può non menzionare la meravigliosa
caratterizzazione dello Snaso, una delle creature fantastiche più
divertenti e simpatiche di tutti i tempi. E
che dire di quel memorabile bar malfamato, o dello humour veramente
bawdy quando Newt
Scamander mima la danza di corteggiamento per attrarre nella valigia
magica un enorme mostro in calore!
Sul
piano sentimentale, Animali fantastici e dove trovarli è un
film di amori malinconicamente sospesi; e comprende un finale con una
grande scena di perfetta recitazione fra Jacob e Queenie che apre una
speranza per il loro futuro. Non sappiamo se questi personaggi sono
destinati a tornare; speriamo di sì; ma quel ch'è certo è che
comunque quel sorriso non lo dimenticheremo più.
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