giovedì 17 gennaio 2008

Scarlet Diva

Asia Argento

Si sente, nel bel debutto al lungometraggio di Asia Argento “Scarlet Diva”, la cultura moderna del videoclip. Non solo per l’impronta visiva, il ritmo, o più in generale l’importanza “fondante” della musica (un ottimo lavoro di John Hughes); anche più in generale, e conviene partire di lì.
Il discorso dei videoclip è un discorso di secondo grado, ha in sé qualcosa della citazione. E’ un discorso espresso come segno, concentrato, e per così dire “rispecchiato”: perché, se non modellato sulla musica, si pone comunque “a partire da” quella. Ora, “Scarlet Diva”, che Asia Argento ha scritto e diretto, descrive sentimenti autentici - i passaggi esistenziali della protagonista Anna, alter ego di Asia, dalla “personalità obliqua”; il suo amore per Kirk, rockstar e imbroglioncello - ma il linguaggio attraverso cui si esprimono è quello dell’“amore citato”, il discorso come segno, come nella canzone e nel clip. Anche sul piano stretto del linguaggio: “Noi siamo amanti impossibili”, “E’ tutta la vita che ti aspetto”, “Tu sei il mio amore, io ti aspetterò per sempre” (come è “citata” l’espressione di un certo neo-decadentismo giovanile nel discorso di Anna su di sé, vergine e puttana).
Qui però Asia Argento introduce il rovesciamento, che passa attraverso la sua presenza fisica, perno del film. Questa ha un doppio statuto. Nella maschera di Asia Argento abbiamo la persona e l’icona; il film lavora su questa doppia istanza con molta consapevolezza, che si vorrebbe dire istintiva. In questo, non nei fatti, è profondamente autobiografico. Nel film Asia Argento gioca sul sé e il non sé con intelligenza e ironia: un ambiguo rispecchiamento (racconta di un’attrice che vuole smettere di recitare per passare alla regia), dettagli come quello geniale di inserire nella parte della madre cattiva, e drogata che muore d’overdose, la sua madre autentica, Daria Nicolodi
Icona, Asia Argento lo è. Per la sua figura, per la sua mitologia; e nei suoi film più significativi ha lavorato con due registi fortemente metacinematografici come suo padre Dario e Abel Ferrara. Ma lei incrina l’icona con l’immediatezza del suo esser/ci. Tratti vivi, espressivi, spontanei, quasi spudoratamente personali (esempio minimo, la smorfia sul deodorante che brucia sulla pelle depilata). Insomma Asia Argento è mercuriale. Tutto il suo film, e lei nel film, gioca su questo essere dentro e fuori dai confini, dalla drammaturgia, dall’icona, dal ruolo. E’ questo a dargli la sua freschezza.
Cui si collega uno humour vivace. A 24 anni Asia Argento ha già qualcosa da insegnare nel panorama asfittico del cinema italiano: un approccio vivo, “curioso”, spiritoso, che emerge con un tocco memorabile nel quadretto di Paolo Bonacelli intervistatore svizzero col cappello da alpino; ma possiamo citare il bell’episodietto erotico-surreale con Selen, la scoperta di Veronica (Vera Gemma) legata nuda, lo scherzo su Anna che inciampa e cade nel guardarla che scopa col suo amante - qui riprendendo ironicamente quel tema del voyeurismo sessuale ch’è ritornante nel film, e implicito nel nostro stesso guardare di spettatori; nota che il film consapevolmente lo innesta con la prima inquadratura; anche su questo piano “Scarlet Diva” gioca consapevolmente con lo statuto del racconto.
Velocità e freschezza. E’ importante che il film sia stato realizzato in digitale. Asia Argento ha definito bene, parlando a Udine con la stampa, la leggerezza del mezzo che rende più liberi gli interpreti (ancora una volta vediamo che la caratteristica dell’occhio determina ciò che è guardato). Ma penso in particolare a come il digitale abbia consentito il furto degli esterni: il film, racconta l’autrice, è stato realizzato in poche settimane a Roma più una in giro frenetico per il mondo a riprendere esterni di nascosto, poi utilizzati con didascalie che sembrano trofei. In giro per il mondo a rubare cinema (un’idea da Nouvelle Vague). E’ giusto: il cinema ruba la vita (è un vampiro, direbbe il Coppola di “Bram Stoker’s Dracula”); la vita rubi il cinema.

(Il Friuli)

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