domenica 16 maggio 2010

The Founding of a Republic

Han Sanping e Huang Jianxin

Rievocazione dello scontro fra i nazionalisti del Kuomintang e i comunisti del PCC, tra Mao Zedong e Chiang Kai-scek, “The Founding of a Republic” di Han Sanping e Huang Jianxin (visto al Far East Film Festival 2010) è il film-dei-film all'interno di quell'ondata di “cinema patriottico” che in Cina ha accompagnato il sessantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Vi ha partecipato (a titolo gratuito) tutto il Gotha del cinema cinese con una profusione di cameo che inevitabilmente trasforma la visione in un gioco a cercare il volto conosciuto - qua occhieggia Jackie Chan nel ruolo di un giornalista, là spunta Jet Li come ufficiale del Kuomintang, laggiù Zhang Ziyi è una giovane comunista cinese.
La cosa interessante è il titolo internazionale (non corrispondente a quello cinese): si ispira a Griffith, naturalmente (“The Birth of a Nation”) - ed è a suo modo “griffithiano” quello spirito nazionale più o meno unitario che il film possiede, benché entro una versione assolutamente propagandistica della storia. E' rilevante che Chiang Kai-scek sia il nemico che viene sconfitto, ma non il drooling villain che avremmo potuto aspettarci in un film di propaganda alla Ciaureli; anzi, ha una sua dignità patriottica ed emerge, lungo il film e in particolare nel finale, come figura tragica. Il carattere celebrativo del film ha evidentemente suggerito una concezione il più possibile lontana da divisioni (nonché totalmente lontana, inutile dirlo, dalla realtà effettuale: per un utile contraltare, si legga l'accurato “Mao. La storia sconosciuta” di Jung Chang e Jon Halliday, Longanesi/TEA). E' peraltro divertente, nella visione del film, trovare fra le righe qualche cenno alle divisione future: quando Liu Shaoqi in una riunione dei dirigenti comunisti difende una politica di apertura ai “capitalisti”, questa è la politica di allora del partito, certo, ma è inevitabile pensare alle accuse rivoltegli da Mao all'epoca della Rivoluzione Culturale. La presenza di Lin Biao risulta sottodimensionata rispetto alla storia reale. Alla stessa stregua, il ruolo di Zhou Enlai (il classico “numero due”, rispettoso ma saggio e indispensabile, quasi una figura paterna: vedi la scena con Mao sul tetto della casa) rispecchia più che altro un sentimento diffuso nel popolo cinese al tempo della Rivoluzione Culturale: di fronte alle lotte sanguinose che dal partito si trasmettevano al paese, si vedeva in Zhou una figura rassicurante (alla sua morte vi furono vere scene di disperazione).
Problema: occorre conoscere bene la storia cinese per seguire "The Founding of a Republic"? Direi di no. Certamente appaiono vari personaggi difficili da “situare”, ma il discorso generale è perfettamente comprensibile. Han Sanping e Huang Jianxin, mostrando una buona capacità narrativa, hanno realizzato un prodotto che - considerati gli scopi propagandistici e la struttura obbligata - funziona assai meglio di quanto ci si potrebbe aspettare. Uno dei fattori principali che sorreggono il film, e certo il principale per lo spettatore occidentale, è l'ottima interpretazione dei protagonisti, Tang Guoqiang (Mao), Zhang Guoli (Chiang Kai-scek) e Liu Jin (Zhou Enlai). C'è una certa capacità di dare vita ai personaggi (vediamo, a fondo scena, perfino Mao alquanto ubriaco dopo un festeggiamento). Da notare l'uso - per vivacizzare il racconto - di un montaggio immaginoso: la corsa gioiosa nei campi di Mao e Zhou con due bambine sulle spalle si trasforma nella corsa minacciosa di un gruppo di malintenzionati nelle strade di Shanghai; Chiang Kai-scek in aereo tra le nuvole guarda dal finestrino e un falso raccordo fa come se vedesse a terra le schiere comuniste in marcia.
Questo non è un film che resterà negli annali del cinema cinese come un capolavoro - però non annoia, sfugge all'effetto “museo delle cere” e soprattutto non cade nel ridicolo involontario di tante opere di propaganda. Insomma, parlando per metafora, è più vicino a "Scipione l'Africano" che a "La caduta di Berlino".

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