sabato 22 novembre 2025

The Smashing Machine

Benny Safdie

Gli amanti del cinema sportivo apprezzeranno il film biografico sul lottatore di arti marziali miste Mark Kerr (interpretato da Dwayne Johnson, “The Rock”), il discreto The Smashing Machine di Benny Safdie, già presentato con successo all’ultima Mostra di Venezia. Il film si concentra su alcuni anni cruciali di Kerr (che nel finale 2025 appare in persona, dopo il ritiro, e saluta gli spettatori). I durissimi scontri sul ring sono girati con la macchina a mano e in 16mm. come tutto il film, dando un’idea di verità aumentata dal posizionamento della cinepresa non direttamente sul ring ma fuori dalle corde. 
Con la storia (autentica) di Mark Kerr, The Smashing Machine segue i tratti classici del cinema sportivo. Dapprima il successo, poi la crisi e la caduta, con abuso di pillole originato dagli analgesici, accompagnata da tensioni con la fidanzata Dawn (Emily Blunt); segue la rinascita, propiziata dall’amico campione Mark Coleman (il lottatore Ryan Bader) e dall’ex campione ora allenatore Bas Rutten (incisivo nel ruolo di se stesso); vediamo il ritorno all’allenamento nel tipico montaggio veloce celebrativo, sulle note di My Way nella versione grintosa di Elvis Presley. Il rapporto con Dawn tuttavia si aggrava disastrosamente. Poi Kerr parte per l’incontro della sua vita in Giappone...
L’aspetto notevole del film è l’insistenza sulla vulnerabilità del protagonista, che piange sovente e mostra dei tratti decisamente infantili (vedi all’inizio la scena in cui tiene il muso a Dawn, arrivata in aereo, per avere interrotto la sua concentrazione prima del combattimento). La strana contraddizione fra questa montagna di muscoli e certi suoi comportamenti da bambino da sculacciare (difficile a farsi, però...) espone un problema base dei nostri tempi: l’eclissi della virilità.

(Messaggero Veneto)



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