mercoledì 12 febbraio 2020

Claire Brétecher ci ha lasciati


Il 10 febbraio ci ha lasciati a 79 anni una grandissima autrice del fumetto francese, Claire Brétecher.
Con la sua serie I frustrati Brétecher ha mostrato una capacità satirica e psicologica da far impallidire Woody Allen nel descrivere in brevi episodi fulminanti la comicità intrinseca dei piccoli drammi della borghesia colta metropolitana: disastri della vita privata, litigi familiari, amori fallimentari, e la stupidità in tutte le sue variazioni. La sua satira a largo raggio investiva prima di tutto noi stessi (nei suoi fumetti, quando li leggiamo ridendo, sentiamo risuonare “De te fabula narratur”) – e poi, restringendo il campo, i borghesi radical chic (ancora non si diceva BoBo) di Parigi con le loro ossessioni e la loro saccenteria. Prendersi troppo sul serio: ecco qual era, per Claire Brétecher, il difetto imperdonabile che scatenava la sua satira.
I suoi personaggi con grossi nasi, corpi infagottati, occhi e dentoni che si protrudono nell'ira, sono assolutamente inconfondibili, riconoscibili al primo sguardo come quelli, diciamo, di Matt Groening o di Leo Ortolani. E il suo umorismo è straordinario. Nessuno riuscirà più a rivoltarsi troppo in quella voluttà masochistica che è l'autocompiangersi per amore dopo aver letto una delle storie che Brétecher vi ha dedicato.
Mentre Agrippina appartiene all'universo contemporaneo dei Frustrati, non mancano nell'opera di Brétecher proficue evasioni in altri spazi che il nostro: penso all'impagabile pagina su Giovanna d'Arco sorda che non riesce a sentire gli angeli, o al divertissement medievale della principessa Cellulite; e il suo pennino non trascurò neppure Santa Teresa d'Avila.
Claire Brétecher condivideva il suo “terreno di caccia” satirico con un altro gigante, il defunto Gérard Lauzier; ma mentre Lauzier è feroce, s'intuisce benissimo che odia i suoi bersagli, Brétecher narra le sue microstorie con l'ombra (o più) di un sorriso di comprensione. Certo, la ferocia non le manca; per esempio nell'immortale racconto su due avvocatesse femministe specializzate in casi di stupro che si rivelano iene dei mass media; ma al fondo lei ha un atteggiamento umanista. Figlia di Montaigne, Claire Brétecher lancia su tutti noi frustrati uno sguardo partecipe.