mercoledì 15 luglio 2020

Beasts Clawing at Straws

Kim Yong-hoon


Diretto e sceneggiato dall'esordiente Kim Yong-hoon, Beasts Clawing at Straws si apre con una borsa Louis Vouitton (che, vedremo presto, è piena di banconote) e la mdp la segue in dettaglio: non chi porta la borsa, ma la borsa. Questa è una strategia narrativa, indirizza l'attenzione dello spettatore, ma ha anche un valore simbolico: introduce una centralità dell'oggetto rispetto agli esseri umani; e infatti qui la borsa col denaro è al centro e gli esseri umani sono figure di un grottesco balletto attorno ad essa, in un mosaico di storie che a un certo punto si rivelano essere (anche sbalestrando lo spettatore alla prima visione: perché questo è un film ch'è bene vedersi due volte) una narrazione anacronica, che torna indietro a spirale, anziché lineare come pareva (ombra di Stanley Kubrick...). Torna in mente la battuta di un vecchio western di Budd Boetticher: “E' una vergogna quello che il denaro può far fare agli uomini”.
Anche se è tratto da un romanzo giallo giapponese di Sone Keisuike, Beasts Clawing at Straws è un film molto coeniano, anche per quanto riguarda l'assurda facilità del morire – che può anche avvenire fuori campo, ed essere servita sul piatto con un effetto di ghignante sorpresa. Ed anche ricorda i fratelli Coen (più ancora che Tarantino, per quel gusto del throwaway che c'è dietro) la recitazione volutamente eccessiva di alcuni comprimari in caratterizzazioni divertentissime. Cito solo un gangster e loan shark molto estroverso nell'assoluta malvagità e un poliziotto coreano che sembra una versione folle del tenente Colombo.
Fra gli interpreti non protagonisti è grande, nel ruolo della terribile madre affetta da demenza senile, la veterana attrice Youn Yuh-jung che abbiamo visto quest'anno al festival anche nel ruolo umanissimo della padrona di casa in Lucky Chan-sil di Kim Cho-hee. Ma se parliamo degli interpreti almeno un nome non si può assolutamente trascurare, la star Jeon Do-yeon (premio alla carriera a Udine l'anno scorso), che si mangia il film in un ruolo memorabile di dark lady.

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