domenica 12 maggio 2019

Fly Me to the Saitama

Takeuchi Hideki


Takeuchi Hideki ha usato sceneggiatori diversi tra Fly Me to the Saitama e i due Thermae Romae, peraltro tutti tratti da manga. Eppure, ci sono molti tratti di somiglianza fra questi suoi film: non solo un'irrefrenabile energia tutta sua ma anche un senso dell'umorismo paradossale quasi spudorato. E' evidente che Takeuchi si diverte girando; questo “sprizza” letteralmente dalle inquadrature. Sarà merito del manga, che mi spiace di non conoscere, ma Fly Me to the Saitama è geniale allo stesso modo in cui lo era Thermae Romae. E' una cascata d'invenzioni, tutte paradossali appunto, ma tutte logicamente ben collegate.
Saitama è una prefettura che gli abitanti della vicina Tokyo considerano una zona di buzzurri. Nel film, un radiodramma ascoltato da una famiglia saitamese in viaggio ci porta in una realtà alternativa in cui Tokyo tratta gli abitanti delle prefetture vicine, e i saitamesi in particolare, peggio di servi della gleba. Ma la rivolta è in cammino. In questa folle guerra tra prefetture, il film gioca in modo spiritosissimo sulle marche turistico-culturali dei vari territori (come la conchiglia-radio con cui comunicano due ufficiali donna della prefettura di Chiba, che è fiera di avere il mare). Passando dal Giappone all'Italia le allusioni locali si perdono un po', ma restano comprensibili o almeno secondarie rispetto al divertimento – anche se vedendo il film si continua a pensare con invidia a come debbano rotolarsi dalle risate gli spettatori giapponesi. Quel che importa è che il film è un'autentica festa, e ciò si trasmette perfettamente agli spettatori anche in questa parte del mondo.
Che poi... Se c'è un concetto nascosto dietro la comicità sfrenata di Fly Me to the Saitama è l'elogio della quieta normalità. “Non abbiamo niente di speciale ma è un bel posto dove vivere”. Ebbene, in una conclusione gustosamente reminiscente di Star Wars, i due protagonisti, nei loro strepitosi costumi manga-like (li interpretano il cantante Gackt e Nikaido Fumi, totalmente femminile in una parte maschile), ci avvertono che dopo aver “saitamizzato” il Giappone Saitama si prepara a “saitamizzare” il pianeta. Una prospettiva agrodolce, un po' inquietante. Torna in mente Jorge Luis Borges: “Il mondo sarà Tlön”.

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