sabato 19 dicembre 2009

Jennifer's Body

Karyn Kusama

“Jennifer's Body”, appunto: è il corpo di Jennifer (Megan Fox, molto divertita nella parte di high school slut) che serve ai componenti della rock band Low Shoulder per offrire un sacrificio umano a Satana impetrando fama e successo. Solo che, ancora un dettaglio esclusivamente fisico, lei non è vergine (“neanche dall'uscita di servizio”, ha confidato alla sua migliore amica Needy) come loro credevano. Di conseguenza, ritorna dalla morte come una sorta di demone, che attira gli studenti offrendo sesso e poi li dilania: se già prima era una divora-ragazzi, ora lo è fuor di metafora. Needy (Amanda Seyfried) si rende conto della verità e la combatte - ma al costo di perdere tutto ciò che ama nella vita, nonché di una personale trasformazione.
Attorno al corpo dunque ruota questa gustosa horror/comedy adolescenziale diretta da Karyn Kusama e sceneggiata da Diablo Cody (“Juno”), un cui lontano antecedente potrebbe essere “Hello Mary Lou: Prom Night II” (1987) di Bruce Pittman. Una centralità del corpo che riguarda ovviamente il “mostro”: se Jennifer non mangia ragazzi le si imbruttiscono pelle e capelli, come a una qualunque cheerleader dalla dieta sbagliata; inoltre la sua demonialità assume i tratti del gioco fisico: l'invulnerabile bellezza si diverte a bruciarsi la punta della lingua con un accendino, e quando dimostra i suoi poteri all'amica ferendosi e guarendo subito, dice col puro divertimento della scoperta “Sembrano le cazzate che fanno gli X-Men”. Ma vale, questa fisicità, anche per la controparte “buona” rappresentata da Needy. Non per nulla a un certo punto il film insiste su un doppio rapporto sessuale in montaggio parallelo, quello fra Needy e il suo fidanzato Chip e quello fra Jennifer e la sua vittima; e l'inizio presenta una Needy “muscolare” come una Sigournery Weaver fuori di testa, ben diversa dalla biondina occhialuta che vedremo poi, che dal manicomio narra in flashback la sua vicenda (c'è nella sua voce narrante un'aria di famiglia con la precedente Juno di Diablo Cody). Quanto al resto: “Nessuno ritorna, nessuno scende dalla croce”, dice la Needy spaccatutto dell'inizio, e tanti saluti alla metafisica.
Come già in “Juno” (certo superiore), Diablo Cody brilla nel discorso diretto, sempre spiritoso e vivace, e in quella che potremmo chiamare una capacità “sociologica” di cogliere e restituire l'universo giovanile. Qui in tono garbatamente satirico: deliziosa, a proposito dell'argomento molto attuale della stupidità internettiana, quella ragazza che all'incredulità di Needy sull'eroismo attribuito ai Low Shoulder risponde scandalizzata: “E' la verità, c'è anche su Wikipedia”. Se Sartre diceva "l'inferno sono gli altri", Needy/Diablo Cody dice: "l'inferno è una ragazza adolescente"; e questo mondo ribollente è disegnato in modo schematico ma interessante. Anche se il film tende sempre a sfiorare più che andare in profondità, viene delineato con precisione il legame di best friend diffuso fra le adolescenti - che viene ricondotto al suo elemento omofilo in una scena. L'elemento di scambio fra le due amiche (non a caso l'Amanda Seyfried “contagiata” del finale appare molto più sexy) rientra in questa logica.
L'elemento di humour noir ha dei momenti molto felici (superbo il sacrificio satanico eseguito leggendo non un grimoire ma un foglio A4 stampato da Internet). Quanto all'horror, se lo svolgimento è un po' prevedibile, tuttavia è narrato in modo fluido e visualmente piacevole. Va segnalato un dettaglio immaginoso: gli animali del bosco che si radunano per assistere al primo omicidio (anche un cerbiatto!, che poi vediamo lappare il sangue dalla ferita aperta). Il mondo di “Jennifer's Body” si potrebbe definire un incubo gnostico, se il film non fosse troppo (piacevolmente) superficiale per una definizione così impegnativa. In ogni modo, Megan Fox è assolutamente splendida, e da sola vale il prezzo del biglietto - così splendida da far pensare con nostalgia agli anni '80 (quelli di “Prom Night” appunto), quando gli horror si permettevano qualche barbaglio di nudità.

(Il Nuovo FVG)

Nessun commento: