sabato 21 ottobre 2017

Brutti e cattivi

Cosimo Gomez

Piccola recensione super-spoilerante, per cui – avviso – può leggerla solo chi abbia già visto il film.
Non è solo il titolo (né evidentemente l'ambientazione nel sottoproletariato romano) a collegare Brutti e cattivi di Cosimo Gomez a quel Brutti,sporchi e cattivi che probabilmente è il miglior film di Ettore Scola. Li accomuna un cinismo radicale, che Scola declinava con una sorta di compiaciuto anti-neorealismo, Gomez con un più leggero gusto cinefilo. Ma in ogni caso è benvenuto, quasi un sorso d'acqua nel deserto, nel panorama buonista e politically correct del cinema italiano. Il che poi non è per dire che in un film non buonista non esistano i buoni; qui ce n'è una (forse una e mezzo); ma appunto, fra il buonismo e la bontà corre sempre un abisso.
E', quello dell'esordiente Cosimo Gomez, un film estremamente divertente; certamente è troppo lungo per il suo stesso bene, a volte è prevedibile, ma più spesso no (le morti improvvise dei protagonisti); e possiede un tono rinfrescante di bizzarria nell'usare come protagonisti di una storia di rapina e tradimento una banda di freaks. E' un comico dramma barocco e ghignante di farabutti del sottobosco romano: il mendicante senza gambe Papero, il suo collega che per la velocità a muoversi sul carrettino è soprannominato Senna, il ripugnante tossico Armani Giorgio detto Il Merda, il nano scassinatore detto Plissé... “Oh! Vedete che bei nomi, da serbarceli con tanta cura” (Manzoni).
E soprattutto, la figura più sorprendente e perversamente sexy, la bellissima Ballerina, che è nata senza braccia, e fa tutto, come truccarsi, bere, guidare l'auto, con i piedi. La sua danza del ventre senza braccia non si dimentica! L'interprete è una eccezionale Sara Serraiocco. Qui ovviamente si evoca l'ombra di Lon Chaney senior, The Unknown, di Tod Browning, 1927. Lon Chaney aveva interpretato la parte con le braccia legate dietro la schiena, il che gli procurava dolorosissimi effetti di circolazione. Anche Sara Serraiocco ha lavorato con le braccia legate dietro la schiena, ma la CGI ci avrà messo lo zampino; comunque l'effetto è assolutamente stupefacente.
Papero ha un complesso piano per un furto milionario, ma le cose vanno disastrosamente storte, non solo per l'irridente malvagità del destino (“Rubare alla mafia è un suicidio”, diceva il titolo italiano di un vecchio film, e con la mafia cinese è anche peggio) ma per quella propensione al tradimento che il film assume come comportamento naturale dell'essere umano. C'è una cattiveria cattivissima, e a suo modo rinfrescante (vide supra), in tutto lo svolgimento. Alla quale si collega con una sorta di consequenzialità l'inganno agli spettatori: il racconto sembra focalizzato su Papero, con tanto di voce over, ma il salto alla narrazione onnisciente è ironicamente usato per farci credere che sia morto dopo il primo tradimento (“Che brutta fine che ho fatto”)... primo di una serie di tradimenti e rovesciamenti a catena. Il film ha davvero qualcosa del folle umorismo tarantiniano.
Parlando di cattiveria, non possiamo non menzionare la pagina della festa di Halloween in parrocchia – dove si chiede anche “un'offerta per Sant'Halloween” – con il ballo degli handicappati. Tod Browning trasferito in commedia? Non bisogna esagerare, Gomez non è Browning, ma certo la sua sfacciataggine è gustosa.
Anche a parte Chaney e Browning, spiritosi accenni cinefili costellano tutto il film. “Guarda... pare Frodo”, mormora ammirato Papero davanti al nano al lavoro su una cassaforte: e via così, dall'incontro omicida dei due incongrui Freddy Krueger alla festa mascherata (e il primo uccide il secondo col guanto-artiglio!) alla vittima che muore mormorando “Rosabella”, da un possibile ricordo della Skeketon Dance di Walt Disney all'inseguimento del nano travestito con musica da western italiano, dalla parodia dei film di gangster hongkonghesi (i figli scemi e litigiosi del boss, il discorso implorante di Ballerina in cinese) fino agli imprevisti momenti splatter come la pagina comicamente eccessiva dell'“operazione”.
Al di là della comicità sfrenata, questa dark comedy è un film del corpo. E proviamo una riluttante simpatia per i suoi mostruosi interpreti (compensati sul piano morale dall'angelica prostituta negra Perla). E' la classica condizione ironica, dove il personaggio è più in basso dello spettatore. E il divertimento non è poco. 


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